Dopo un lungo periodo di incontrastato dominio della Terra, alla fine del Cretaceo (circa 65 milioni di anni fa) , i dinosauri si sono estinti, cedendo il posto ai mammiferi, creature più piccole e più adatte alla sopravvivenza nel mutato scenario ambientale. Che cosa abbia provocato questa immensa moria di animali versatili e longevi, è rimasto a lungo un mistero affascinante che ha originato numerose ipotesi. Le prime teorie proposte facevano riferimento a graduali cambiamenti ambientali, come il calo delle temperature e la trasformazione della vegetazione, ai quali i rettili più grandi non seppero adattarsi. Altre spiegazioni attribuivano le cause dell'estinzione a polvere e gas tossici rilasciati nell'atmosfera dai vulcani: si suggerì anche che la polvere vulcanica contenesse sostanze che ridussero la fertilità dei dinosauri. La teoria attualmente più accreditata coinvolge invece un elemento extraterrestre: la scomparsa dei grandi rettili del passato potrebbe essere la conseguenza della collisione di un enorme meteorite con la Terra che provocò improvvisi e catastrofici mutamenti ambientali, estinguendo, oltre ai dinosauri, circa i due terzi di tutte le altre specie del pianeta.
Questa ipotesi, formulata già in passato, era una delle meno accreditate, perché basata su una spiegazione catastrofica del tutto arbitraria e da dimostrare. Recentemente, tuttavia, le tracce di un impatto di enormi proporzioni, avvenuto proprio 65 milioni di anni fa sono state rinvenute nel golfo del Messico. Un gigantesco meteorite ha causato una voragine enorme e deve aver prodotto un innalzamento di nubi di polveri oscurando il nostro pianeta per alcuni anni. Ciò ha portato a un drastico cambiamento climatico, che ha sconvolto gli equilibri biologici della Terra. I grandi erbivori hanno cominciato a morire di freddo e di fame, determinando a loro volta la fine anche dai grandi carnivori.